Paolo Palumbo, simbolo della lotta contro la SLA

Paolo Palumbo, simbolo della lotta contro la SLA

"Uniti si vince" è il suo motto e C&C ha deciso di affiancarlo nel suo percorso di vita

"Uniti si vince" è il suo motto e C&C ha deciso di affiancarlo nel suo percorso di vita

"Uniti si vince" è il suo motto e C&C ha deciso di affiancarlo nel suo percorso di vita

Business

22 dec. 2020

Chi l'ha detto che una persona affetta da SLA non possa condurre una vita normale, o quasi, come tutti gli altri?

L'esempio lampante è Paolo Palumbo, il più giovane affetto da SLA in tutta Europa, che C&C ha deciso di supportare nel suo percorso di vita.

Paolo Palumbo nasce a Nuoro, Sardegna, il 16 agosto 1997. Fin da bambino la sua vita va in una direzione ben precisa: quella dell'alta cucina. Paolo, infatti, sogna di diventare un grande chef, passione che non lo abbandonerà mai. Nel 2015 però, prima di compiere 18 anni, la sua quotidianità viene incrinata da una lotta che non avrebbe mai immaginato: quella con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta come SLA. Ma grazie ad una determinazione che trascende la giovane età, Paolo non si perde d'animo.

"Uniti si vince" dice a tutti coloro che incontra sulla sua strada, diventando un'ispirazione per chi si sente abbattuto dalle difficoltà apparentemente insormontabili che la vita mette di fronte. Così, intraprende un nuovo percorso parallelo alla cucina: quello della sensibilizzazione nei confronti delle malattie neurodegenerative, essendo detentore del triste primato di essere il più giovane malato di SLA d'Europa.

È dopo il suo ricovero al NEMO di Milano che inizia a farsi un nome sia dentro che al di fuori dell'ambito ospedaliero; lì viene colto da un'intuizione rivoluzionaria, e brevetta un tampone in grado di far provare nuovamente il piacere di gustare i sapori ai malati impossibilitati a ingerire cibi solidi. La storia di Paolo diventa di dominio pubblico, complice anche il grande sacrificio compiuto da suo fratello maggiore Rosario che, a fronte della diagnosi di SLA di Paolo, ha abbandonato ogni percorso personale per dedicarsi alla cura del fratello e diventarne "le braccia e le gambe".

Assieme al grande amico Luigi Pomata pubblica il libro di ricette "Sapori a Colori". Incontra Obama e gli esponenti politici più importanti del mondo, fa sentire la sua voce al G7 di Taormina nel 2017, e nel 2019 si batte per portare in Italia l'unica cura sperimentale per la SLA, arrivando ad un confronto diretto con il presidente Giuseppe Conte.

Ma nel 2020 si afferma sulla scena divenendo un fenomeno culturale: partecipa come ospite a Sanremo con la canzone "lo sono Paolo", brano rap in cui si esibisce grazie al suo comunicatore vocale, pubblica la sua biografia "Per volare mi bastano gli Occhi", che in pochi giorni si posiziona primo in classifica.

Ma Paolo non si ferma, vive appieno ogni minuto come fosse l'ultimo, perché la vita è una sola e va vissuta fino in fondo a prescindere dalla propria condizione, e così scrive altre canzoni in collaborazione con più grandi artisti italiani del momento, e firma il brano "Esistere" con il tenore Francesco Demuro, per portare avanti il suo messaggio di speranza e coraggio.

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